
Dopo nove mesi di assedio, l’Azerbaigian sgancia le bombe. I 120’000 cristiani armeni del Nagorno-Karabakh, fra cui circa 30’000 bambini, si nascondono nei bunker o fuggono. La situazione è confusa e cambia di giorno in giorno. Ci aiuti a sostenere gli armeni del Karabakh!
Tre giorni prima dell’attacco dell’Azerbaigian del 19 settembre 2023, un team di CSI composto da John Eibner e Joel Veldkamp si trovava ancora in Armenia. I due hanno raccolto le testimonianze di molte persone sulle difficoltà causate dal blocco: l’indebolimento per la mancanza di cibo, lo smarrimento dei bambini per la chiusura delle scuole, il peso della paura costante di un futuro incerto.
L’équipe di CSI ha partecipato inoltre a una conferenza stampa per richiamare ancora una volta l’attenzione mondiale sull’insostenibile situazione dei 120’000 armeni del Karabakh. Il messaggio che hanno lanciato era: “Siamo all’inizio di un genocidio, di un crimine contro l’umanità!”. Al loro rientro in Svizzera, Eibner e Veldkamp non hanno fatto in tempo a disfare le valigie che le prime bombe e granate si stavano già abbattendo sul Nagorno-Karabakh.
Da anni, CSI sostiene un centro di riabilitazione per disabili e invalidi di guerra a Stepanakert e aiuta gli sfollati in Armenia. CSI intende continuare a fornire questi aiuti e ampliarli ulteriormente a causa della situazione attuale. Nel concreto, si impegna a:
– distribuire cibo alle persone cacciate dalle proprie case
– ricostruire in Armenia il centro di riabilitazione per disabili e vittime di guerra
– aiutare i rifugiati del Nagorno-Karabakh a ricostruirsi una vita in Armenia
Con una donazione di CHF 100 possiamo fornire viveri per un mese a una famiglia in fuga dalla guerra.
La nostra solidarietà è importante! Ogni contributo conta per ridare speranza a questa gente.