Presa di posizione di CSI sulla guerra in Ucraina

L’attuale invasione dell’Ucraina da parte della Russia è uno dei numerosi interventi militari destabilizzanti e distruttivi e di altre forme di guerra che stanno imperversando, apertamente o segretamente, in tutto il mondo senza l’approvazione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite.

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La crescente crisi umanitaria causata dall’invasione russa dell’Ucraina si aggiunge alle catastrofi umanitarie causate dall’uomo e legate ai conflitti in Yemen, Siria, Libia, Iraq, Myanmar, Nigeria e nella regione del Sahel, i quali sono teatro di violenti contese tra forze locali e straniere che comprendono attori statali e non statali.

CSI è solidale con le vittime della guerra in Ucraina, in particolar modo con i civili innocenti, e si adopera per fornire aiuti umanitari alle persone bisognose, indipendentemente dalla loro etnia o religione.

CSI esorta i combattenti in Ucraina e i loro sostenitori esterni a ridurre l’azione militare, a stabilire un cessate il fuoco e a negoziare una soluzione che garantisca al popolo ucraino e agli Stati vicini il diritto alla vita, alla dignità umana, alla sicurezza e a tutte le libertà contenute nella Dichiarazione Universale dei Diritti Umani.

Incoraggiamo tutti i cristiani del mondo, qualunque sia la loro tradizione, a pregare con fervore e ad adoperarsi diligentemente per la pace e il rispetto dei diritti umani fondamentali nella zona di conflitto ucraina.

“CSI non sostiene azioni militari o attività ad esse collegate, né direttamente né indirettamente.” Statuti di CSI II (3).

Dott. John Eibner
Presidente internazionale
Christian Solidarity International

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