13 Giugno 2022

Pensare, parlare e credere liberamente non è scontato

Nel suo Rapporto d’attività 2021, la Fondazione CSI-Svizzera afferma che il mondo sta diventando un luogo sempre più pericoloso per i cristiani e le minoranze religiose. Christian Solidarity International si batte per il rispetto dei diritti umani e sostiene progetti di aiuto in 14 Paesi.

Copertina e quarta di copertina_it

Il Rapporto d’attività 2021 riassume le numerose attività svolte da CSI nell’ambito degli aiuti umanitari e della difesa dei diritti umani. csi

 

Binz bei Maur (csi/rh) – La libertà di pensiero, coscienza e religione forma il nucleo dei diritti umani universali. “Pur sembrando scontata, tale libertà è contestata”, scrivono Peter Märki, presidente del Consiglio di fondazione di CSI-Svizzera e il direttore John Eibner, nella prefazione del Rapporto d’attività 2021 di CSI. La loro valutazione degli sviluppi attuali non è purtroppo molto incoraggiante: “Il mondo sta diventando un luogo sempre più pericoloso per i cristiani e per altre minoranze religiose”. In molti Paesi che ospitano progetti di CSI osserviamo che le persone non possono praticare liberamente la loro fede. Intere comunità cristiane vengono deliberatamente prese di mira. Guerra e terrore minacciano le loro esistenze.

Progetti di aiuto in 14 Paesi

Il Rapporto d’attività informa su come è stato possibile liberare persone dalla schiavitù e dai debiti e di come sono state nutrite e curate persone affamate e malate. Nel 2021 la pandemia da Coronavirus ha continuato ad imperversare colpendo più duramente le persone già vulnerabili. Le sofferenze dei lavoratori pakistani nelle fabbriche di mattoni, dei cristiani ridotti in schiavitù in Sudan e dei contadini cristiani vittime di attacchi in Nigeria sono proseguite senza sosta. È per loro e per molti altri che CSI si è adoperata continuamente grazie all’aiuto dei suoi collaboratori sul campo.

L’impegno per i diritti umani

La missione di CSI comprende anche la difesa dei diritti e l’assistenza legale a cristiani perseguitati e ad altre vittime di oppressione. A tal fine, viene svolto un lavoro di pubbliche relazioni a livello internazionale e vengono intraprese iniziative legali per avviare processi di cambiamento sul lungo periodo.

Un incoraggiamento per gli oppressi

Le attività di aiuto e di tutela dei diritti umani svolte da CSI l’anno scorso sono state rese possibili grazie alle donazioni ricevute per un valore di oltre 5,1 milioni di franchi svizzeri. Il Consiglio di fondazione, la direzione e il personale di CSI ringraziano di cuore per il sostegno al loro ministero attraverso la preghiera e il supporto finanziario. Peter Märki, presidente del Consiglio di fondazione, afferma a riguardo: “Per le vittime dell’oppressione ogni gesto di solidarietà, ogni aiuto concreto, ogni preghiera, ogni offerta rappresenta anche un incoraggiamento a rimanere saldi nella fede.”

Die Stiftung CSI-Schweiz (Binz bei Maur) hilft in Not Geratenen, prangert Ungerechtigkeit an und kämpft für Religionsfreiheit. Geschäftsführer (seit 1. Juni 2022) ist Simon Brechbühl.

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