Lettera da Aleppo n° 45 | LA DINAMICA DEL PROVVISORIO

Il Dott. Nabil Antaki, collaboratore di CSI ad Aleppo, scrive regolarmente lettere sulla situazione attuale in Siria che riportiamo volentieri. La nuova epistola fa seguito al suo libro “Lettere da Aleppo. Testimonianza dalla Siria in guerra (2012-2020)”, scritto insieme a Georges Sabé e pubblicato da L’Harmattan ITALIA (2020).

Una Siria sofferente: edifici bombardati nella città vecchia di Aleppo; il Dott. Nabil Antaki. csi

Una Siria sofferente: edifici bombardati nella città vecchia di Aleppo; il Dott. Nabil Antaki. csi

 

Aleppo, 4 dicembre 2022

Cari amici,

In questi giorni, gli occhi di tutto il mondo sono puntati sui mondiali di calcio. Questo è l’argomento che occupa quasi tutte le pagine dei social network. I canali televisivi ci propongono di assistere alle partite durante un mese e i media di commentarle, per distoglierci, come di consueto, dalle cose importanti. Mentre scrivo questa lettera, è il Black Friday che ci invita a consumare e a non smettere di consumare. Le notizie sulle guerre in Ucraina e in Siria passano in secondo piano e la situazione economica dei Paesi più poveri non interessa a nessuno, nel frattempo sono stati spesi 200 miliardi di dollari USA per organizzare il Mondiale 2022. Tra meno di un mese, si volterà pagina e i media occidentali si concentreranno sulle festività di Natale e Capodanno.

Il nostro mondo sta procedendo con la dinamica del provvisorio? Siamo costretti a vivere il momento presente senza pensare al futuro? Dovremmo accettare senza filtri tutto ciò che i media ci offrono? Chi decide il fatto del giorno?

In tutto questo, il nostro Paese è completamente ignorato dai media.

Uno dei princìpi che abbiamo per aiutare le famiglie è stabilire una relazione con loro; si inizia, perciò, rendendogli visita per capire la loro situazione.

Condivido con voi alcune recenti esperienze:

Una famiglia composta dalla nonna, che non ha notizie del marito scomparso da diversi anni; dal figlio disoccupato con la moglie incinta; dalla figlia con il marito che fa lo straccivendolo e i loro tre figli; da una figlia nubile. Una stanza di 9 m2 per dieci persone che vanno da 0 a 65 anni. La figlia ha dovuto interrompere gli studi perché non poteva permettersi neppure il trasporto per l’università. Una batteria alimenta una lampada a LED. Durante la guerra e anche dopo, si sono spostati più volte. La casa non è la loro: gliel’hanno messa a disposizione degli amici. Hanno bisogno di tutto: di tutto ciò che li aiuterebbe a vivere dignitosamente (vestiti, pannolini e latte per il bambino, generi alimentari, medicinali, ecc.). Di fronte a questa miseria, non possiamo stare a guardare, dobbiamo agire.

Un’altra famiglia che abbiamo visitato di recente, in una notte di pioggia, vive in un altro quartiere molto povero di Aleppo. L’ingresso e la cucina erano coperti da un telone che lasciava passare l’acqua. In una stanza invece ben riscaldata, un giovane paraplegico di 17 anni era steso a terra. Alla domanda su come si tenevano al caldo, il papà ci ha mostrato un grosso sacco colmo di pezzi di stoffa e ci ha detto: “Non c’è gasolio. Il governo ha promesso di distribuirne 50 litri all’anno per famiglia, ma cosa possono fare 50 litri di gasolio in un inverno rigido? Come riscaldare la casa e l’acqua per fare un bagno? Le famiglie bruciano plastica, pezzi di stoffa… qualsiasi cosa. Le stanze sono umide e fredde. Tutto ciò può causare problemi molto seri alla salute. Sappiamo che la carenza è dovuta alle sanzioni imposte al Paese e ci rassegniamo.”

Di fronte alla situazione di estrema povertà denunciata dalle agenzie delle Nazioni Unite, molti dei nostri concittadini vivono nella rassegnazione. La domanda, quindi, diventa impellente: Stiamo vivendo una dinamica del provvisorio che un giorno potrebbe cambiare, oppure la dinamica di uno status quo che si eternizza?

Potreste essere voi la nostra voce, e parlare per noi della situazione del popolo siriano dimenticato? Contiamo sul vostro sostegno e sulla vostra solidarietà per infrangere le strutture dell’ingiustizia che ci schiaccia!

Noi Maristi Blu non vogliamo stare a guardare. Agiamo, ci spostiamo ai confini della miseria per cercare di raggiungere l’altro, per risollevarlo e restituirgli la sua dignità. Una giovane donna è venuta a trovarmi e mi ha detto: “È vero che siamo persone semplici, abbattute e senza speranza, ma ci aiuti ad alzarci, a osare e a continuare il cammino.”

In questi mesi, abbiamo ricevuto diversi amici stranieri. Alcuni vengono a nome delle loro organizzazioni e altri per cercare più verità sulla realtà della vita quotidiana del popolo siriano. La scorsa settimana abbiamo ricevuto la visita del fr. Aureliano Garcia, Provinciale dei Fratelli Maristi, accompagnato dal fr. Manuel Jorgues. Abbiamo avuto tanto tempo per discutere e riflettere sulla realtà dei Maristi Blu e sul futuro. Sono state sollevate questioni importanti che toccano il peso della presenza dei Maristi ad Aleppo e della continuità dell’opera al servizio del popolo siriano sofferente. Fr. Aureliano ha appena pubblicato una lettera, inviata a tutti i Maristi della Provincia. Copio, con il suo permesso, queste poche parole: “La vostra presenza è la presenza della Chiesa accanto a chi soffre. La vostra missione rende visibili i discepoli di Gesù nella terra delle prime comunità cristiane all’inizio della nostra storia. Anche la vostra vita quotidiana è, senza dubbio, un impegno al dialogo e alla fratellanza con il mondo musulmano. Grazie!”

A proposito di dialogo e fratellanza con il mondo islamico, una donna musulmana, volontaria marista, mi ha chiesto di pregare per lei e per la sua famiglia che sta attraversando un momento difficile: “So che la domenica vai a Messa e preghi, tienimi presente nella tua preghiera.”

(continua dopo le immagini)

I nostri vari progetti sono ben avviati.

I giovani che distribuiscono i pasti caldi del progetto “Pane Condiviso”, offrono a 250 anziani e vulnerabili un rapporto umano che va ben oltre la semplice consegna di un piatto caldo quotidiano. In questi giorni, le signore in cucina preparano del buon cibo per la tradizionale festa di Santa Barbara e cominciano a fornire i pasti del periodo natalizio.

I bambini del progetto educativo “Voglio imparare” e quelli dei progetti di sostegno psicosociale “Lotus and Bamboo” riempiono di vita tutta la casa: sono qui dalle 9 del mattino. Supervisionati da animatori esperti, si sentono felici di vivere con noi. Abbiamo celebrato con loro la Giornata Mondiale dei “diritti dei bambini”. I loro genitori hanno già partecipato a due incontri formativi su temi essenziali per l’educazione dei propri figli. La lista d’attesa per questi tre progetti è molto lunga e purtroppo non possiamo rispondere a tutte le richieste.

Ghosn” (“Ramo”) è un progetto di supporto psicologico per le donne. Due volte alla settimana, 24 donne divise in due gruppi si incontrano per parlare e condividere.

Il progetto “Sviluppo della donna” riunisce, due volte a settimana, 60 donne, in due gruppi che si confrontano su temi a loro utili con relatori di qualità: medici, psicologi, esperti di storia del nostro Paese e della nostra città, formatori in scienze sociali e religiose, formatori nelle arti culinarie e nel lavoro manuale.

Venti donne partecipano alla sessione “Taglio e cucito”. Sono tutte motivate a imparare a cucire e poter così mantenere le proprie famiglie. Per quattro mesi, matita alla mano, disegnano i modelli e poi tagliano, ritagliano e cuciono gonne e camicie sotto la guida di un esperto.

Il centro “MIT” continua a offrire formazioni su vari argomenti; all’ultima formazione, “Le basi dello sviluppo personale”, hanno partecipato 22 giovani.

Attualmente, oltre 45 adulti beneficiano dei programmi “Formazione Professionale” e “Micro-progetti”. Imparare un mestiere permette ai giovani di costruirsi un futuro di dignità. Allo stesso modo, lanciare il proprio progetto è un’opportunità per non cadere nell’accattonaggio e nella dipendenza.

Le sarte di “Heartmade” lavorano con il cuore. L’avvicinarsi di Natale e del nuovo anno è per loro l’occasione di partecipare ad esposizioni dove vendere la maggior parte della loro produzione. Si tratta sempre di pezzi unici, molto belli e di ottima fattura.

Più di 800 famiglie attendono mensilmente il nostro ‘’Paniere Alimentare’’: ancora una volta ci rendiamo conto di quanto sia essenziale per loro, in questi tempi in cui i prezzi dei generi di prima necessità sono alle stelle.

Anche quest’anno e grazie ad alcuni amici abbiamo rilanciato il progetto “Sostegno scolastico” per allievi e studenti universitari. Aiutiamo i genitori a pagare le spese delle rette che hanno subìto un notevole incremento. Alcuni genitori non possono nemmeno coprire il costo del materiale scolastico e del trasporto. Crediamo fermamente che l’educazione e l’istruzione siano la via della pace per il futuro.

Il latte in polvere continua ad aumentare di prezzo diventando merce rara, tuttavia, esso è essenziale per lo sviluppo dei bambini. Mediante il progetto “Goccia di latte”, cerchiamo in tutti i modi di fornirlo a circa 3’000 bambini sotto gli 11 anni.

Che dire, poi, del progetto “Sanità”? La realtà è catastrofica: le spese per un ricovero ospedaliero o per delle cure ammontano a cifre insostenibili. Insieme ad altre organizzazioni cattoliche, partecipiamo alle spese per sostenere i malati e le loro famiglie.

In cammino verso il Natale, condivido con voi questo testo di meditazione e preghiera:

Signore, aiutami a mettermi in cammino.
Il cammino dell’uomo, di ogni uomo.
Il cammino dell’umanità.

Signore, aiutami ad ascoltare le grida
che salgono verso di te.
Le grida degli affamati e dei senza voce.

Signore aiutami a sorridere.
Un sorriso che viene dal mio cuore.
Buon Natale e Felice Anno nuovo!

Per i Maristi Blu, George Sabé, insieme a Nabil Antaki
trad. Maria Antonietta Carta

Sull’autore:

Il Dott. Nabil Antaki è responsabile del movimento “Maristi Blu” in Siria, uno dei partner di lunga data di CSI. Il fratello di Nabil è stato ucciso dallo Stato Islamico e il resto della sua famiglia e la maggior parte dei suoi amici hanno lasciato il Paese. Lui e sua moglie Leyla sono determinati a rimanere in Siria per “seminare speranza”.

 
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