
Il capo del Dipartimento degli affari esteri Ignazio Cassis ha effettuato una visita di Stato di tre giorni a Teheran, in occasione del centesimo anniversario delle relazioni diplomatiche fra il nostro Paese e l’Iran. Come da programma si è svolto anche un incontro con il presidente Hassan Rohani e il ministro degli affari esteri Mohammad Javad Zarif. Durante la sua visita Cassis ha pure tematizzato la questione dei diritti umani. In una sua lettera il direttore generale di CSI, John Eibner, pregava a pochi giorni dal viaggio il Consigliere federale Cassis di richiamare l’attenzione del Governo iraniano sulle violazioni in materia di libertà religiosa nel Paese.
Binz, 3 settembre 2020
Signor Consigliere Federale,
Mi rallegro insieme con le mie collaboratrici e i miei collaboratori che nei prossimi giorni Lei avrà occasione di parlare direttamente con il Suo collega omologo a Teheran.
Dato che senza dubbio sarà in agenda la libertà religiosa, quando accennerà alla questione generale dei diritti umani, La preghiamo di richiamare l’attenzione delle autorità iraniane sull’Art. 18, cpv 1 e 2 del Patto internazionale sui Diritti civili e politici. Le chiediamo di invitare il Governo iraniano al rispetto della libertà in materia di scelta e di cambiamento della religione, senza minacce di coercizione.
Le saremmo grati se volesse esortare le autorità a Teheran a rispettare tale impegno, in particolare nei confronti delle persone elencate di seguito. Esse vengono perseguite penalmente dallo Stato per aver avvicinato musulmani al Vangelo o per essersi convertite dall’islam al cristianesimo:
Pastore Victor Bet-Tamraz, Shamiram Issavi, Pastore Yousef Nadarkhani, Ebrahim Firouzi, Hadi Asgari, Amin Afshar-Naderi, Saheb Fadaee, Sam und Sasan Khosravi, Maryam Falahi, Marjan Falahi, Habib Heyddari, Pooriya Peyma und Fatemeh Talebi.
Colgo l’occasione per trasmetterle pure i nomi di alcune attiviste per i diritti umani, che si trovano in una situazione molto difficile : Monireh Arabshahi, Yasaman Aryani, Moojgan Keshavarz und Nasrin Sotoudeh.
Suppongo che il Suo Dipartimento a Berna o la nostra ambasciata a Teheran siano a conoscenza di questi casi noti. Il mio team di CSI è comunque a Sua completa disposizione per ogni ulteriore informazione.
Anche se temiamo che le autorità iraniane non si lasceranno convincere da argomenti giuridici, nutriamo la speranza che saranno forse disposte a un gesto di buona volontà.
Le sarei estremamente grato se al Suo rientro potessimo ottenere informazioni aggiornate sui casi menzionati.
Inoltre sono tuttora in attesa di essere contattato dalla segretaria di Stato Krystyna Marty Lang in merito all’incontro sulla libertà di religione, a cui Lei si riferisce nella Sua lettera del 9 aprile 2020.
Signor Consigliere Federale, Le auguro ogni bene per la Sua importante missione.
Con la massima stima
John Eibner
Dr. John Eibner (London)
Presidente internazionale
Christian Solidarity International
Direttore generale
Fondazione CSI-Svizzera
Zelglistrasse 64
ZH – 8122 Binz,
Svizzera