Nuovi programmi di sostegno ai perseguitati

Dall’entrata in funzione nel 2014 del premier Modi la situazione delle minoranze religiose è sensibilmente peggiorata in varie regioni. Nel corso dell’ultimo viaggio abbiamo visitato tre stati federali.

Al dispetto di timori e insicurezza pastor Digal e sua famiglia sono decisi a proseguire il lavoro di pastor Gideon (csi)

Nello stato di Tamil Nadu abbiamo visitato la chiesa il cui pastore fu trovato impiccato nella propria casupola il 28 dicembre 2017. La polizia considera si tratti di un suicidio; questa versione dei fatti è tuttavia molto improbabile o impossibile. I fatti parlano un linguaggio chiaro: la porta della camera, per esempio, era chiusa  a chiave dall’esterno. I membri della chiesa sono convinti sia stato ucciso.

Già da qualche tempo la chiesetta era un pruno nell’occhio per molti in quella regione. Vari membri ricevevano già da mesi minacce, il pastore Gideon era persino stato minacciato di morte. “Era una persona molto amabile, sempre desiderosa di aiutare gli altri. I membri della chiesa sono scioccati, ma anche impauriti”, ci spiega il nuovo pastore, Digal* (nome fittizio). “Non è facile in quest’atmosfera di paura continuare a celebrare il culto. Ma la continuità è importante e aiuta a consolare e fortificare i fedeli”.

Nuovi campi d’azione

Da ben otto anni CSI s’impegna per la libertà religiosa in India. Dapprima e in seguito agli attacchi devastanti contro i cristiani del 2008 nello stato di Orissa.

Nel frattempo il baricentro della violenza si è spostato ad altri stati federali. Giunto con i nostri partner locali abbiamo dunque visitato tre stati, nei quali i cristiani sono particolarmente presi di mira dagli estremisti indù.

Ci siamo recati negli stati di Bihar, Uttar Pradesh e Tamil Nadu, tutti governati da partiti estremisti indù. Le cariche più alte in politica, giustizia, polizia e forze di sicurezza sono occupate da estremisti indù. Questi hanno spesso una forte influenza anche sui media. In conseguenza regna un’atmosfera d’istigazione all’odio e alla violenza contro le minoranze religiose, mentre polizia e giustizia sono renitenti a  concedere protezione alle vittime. A chi dunque rivolgersi in casi di violenza e persecuzione?

Sotto osservazione permanente

Negli ultimi anni sono stati formati nel paese intero “gruppi di osservazione”, che da una parte sorvegliano le attività delle minoranze religiose, dall’altra divulgano false informazioni e conducono campagne di diffamazione contro di loro. In conseguenza aumentano nella popolazione malintesi, sospetti e aggressioni, l’odio contro i non-indù è fomentato. Questi gruppi di osservazione sono ben organizzati e al corrente delle attività dei cristiani.

Diventa sempre più difficile per i cristiani celebrare culti e organizzare eventi: questi gruppi ben informati radunano subito una folla attizzata e interrompono o impediscono le riunioni. Sono pronunciate minacce e ingiurie, i credenti sono malmenati e le infrastrutture distrutte; in questo modo sono disturbati seminari, gruppi di preghiera, culti e gruppi di casa, i fedeli sono spesso costretti alla fuga.

Tensione palpabile

In tutti e tre gli stati federali abbiamo incontrato testimonianze di atti di violenza. Testimoni ci hanno riportato minacce, umiliazioni verbali e a volte anche atti gravi di violenza fisica. Un pastore dello stato di Bihar testimonia: “Nell’estate 2017 tornavo a casa in moto quando in una strada poco frequentata fui assalito da un gruppo di uomini; m’ingiuriarono a causa della mia attività pastorale, mi trascinarono per terra e mi pestarono, lasciandomi incosciente a terra. Grazie a Dio, abitanti mi trovarono e mi portarono all’ospedale. Per due mesi debbi rimanere a letto, non potendomi quasi muovere. Ringrazio però Dio per essere sopravvissuto”.

Dopo la sua guarigione sperava di riprendere culti e gruppi di preghiera. Verso la fine dell’anno, tuttavia, ricevette nuove minacce e fu costretto a lasciare il villaggio, andando con la famiglia a vivere in un’altra regione.

Un aiuto prezioso

In collaborazione con l’avvocata Arora e la sua squadra, attivi nel paese intero, possiamo offrire ai cristiani un aiuto giuridico. Spesso le vittime non sanno come comportarsi per ricevere protezione giuridica e per esercitare i propri diritti.

La prevenzione della popolazione locale è anche molto importante; molti non conoscono i propri diritti, non sanno come comportarsi in caso di soprusi e dove ricevere aiuto. Questo lavoro è svolto da Parul Singh* in tutti e tre i stati; Parul Singh dirige anche programmi di aiuto finanziario ai cristiani. Il nostro obiettivo è fortificare le comunità cristiane e renderle più resistenti.

Coraggio ed amore

Nel corso del nostro viaggio abbiamo vissuto anche momenti molto speciali: alcune delle persone incontrate ci hanno assicurato, che al dispetto di tutte le avversità avrebbero continuato a parlare del grande amore di Dio. Un amore che aveva cambiato la loro vita e regalato loro un sentimento profondo di appartenenza. Una donna ci ha detto: “Possono togliermi ogni cosa, ma non potranno mai prendere la mia fede e l’amore di Dio per noi”.

Responsabile per l’India

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