
Sventato un attentato di monaci buddisti, il pastore Mahinda lottò per salvare la sua chiesa appena inaugurata. Grazie all’assistenza giuridica dei nostri partner nel paese la comunità cristiana può rimanere nel villaggio.
Sventato un attentato di monaci buddisti, il pastore Mahinda lottò per salvare la sua chiesa appena inaugurata. Grazie all’assistenza giuridica dei nostri partner nel paese la comunità cristiana può rimanere nel villaggio.
Proprio nel sud dell’isola, dove il buddismo è predominante, pastor Mahinda* guida dal 2007 una chiesa particolarmente viva. Malgrado continui soprusi compiuti da estremisti buddisti, il numero di fedeli andò continuamente aumentando. “Per ricevere i numerosi visitatori dovemmo costruire un nuovo edificio”. Il pastore non si lasciò neanche intimidire dalle minacce dei monaci buddisti e di una folla furiosa che, tre gironi prima dell’inaugurazione, lo ammonirono di rinunciare alla festa.
Il 10 settembre 2016, giorno della festa d’inaugurazione, centinaia di monaci buddisti invasero l’area della chiesa. La polizia, presente sui luoghi, concesse la sua protezione soltanto fino alle ore quattordici; Mahinda fu costretto a nascondersi per sfuggire agli estremisti.
Dopo la festa, verso mezzanotte, due buddisti si avvicinarono su una moto. “Lanciarono bottiglie molotov contro la chiesa, le finestre andarono in frantume”, si ricorda Mahinda. Fortunatamente i danni furono soltanto materiali. Il giorno successivo, polizia e abitanti del villaggio esigerono la chiusura del luogo di culto.
Pastor Mahinda si rivolse allora all’avvocata Esther*; lei e il suo team sono partner di CSI nello Sri Lanka e sostengono i cristiani minacciati. Un avvocato procurato gratuitamente da Esther avviò un’azione legale presso la Commissione per i diritti umani nazionale. In conseguenza la polizia locale prese un’attitudine più benevola e protettiva.
La violenza degli estremisti ebbe tuttavia anche effetti positivi: dopo che i media locali ebbero riportato i fatti del giorno dell’inaugurazione, cinque famiglie del villaggio, scosse, decisero di frequentare la chiesa. Uno di loro era un noto alcolico violento. Conseguentemente a un intervento di Ester, suo figlio fu ammesso alla scuola pubblica.
L’impegno dei nostri partner locali ha permesso di accalmare la situazione e pastor Mahinda ne è molto grato. Non dobbiamo tuttavia dimenticare che rimangono tantissimi cristiani e appartenenti ad altre minoranze sprovvisti di ogni protezione, alla mercé di soprusi e minacce. CSI lavoro con l’avvocata Esther per portare aiuto e protezione anche a loro.
Reto Baliarda