
Dal 27 settembre 2020 la popolazione cristiano-armena del Nagorno-Karabakh è attaccata dall’armata azera, sostenuta dalla Turchia e da jihadisti provenienti dalla Siria. La Fondazione CSI-Svizzera (CSI-CH), un’organizzazione umanitaria di ispirazione cristiana con sede a Binz presso Maur ZH, ha lanciato una petizione indirizzata al Consiglio federale, esortando il Governo svizzero ad agire immediatamente per contribuire a proteggere la popolazione minacciata del Nagorno-Karabakh.
Durante i recenti attacchi migliaia di persone sono state scacciate dalle loro case e centinaia sono state uccise. L’attuale offensiva militare avviene a 25 anni dalla fragile tregua, che aveva messo fine a sei anni di guerra fra l’Armenia e l’Azerbaigian.
Gli armeni sono da secoli oggetto di pulizie etniche e atti di violenza, compreso l’orrendo genocidio perpetrato contro armeni e siriani in Turchia durante la Prima Guerra mondiale. I cristiani armeni del Nagorno-Karabakh si trovano ora di fronte alla prospettiva di un secondo genocidio.
In una lettera del 7 ottobre 2020 indirizzata a Ignazio Cassis, il direttore di CSI John Eibner ha trasmesso al Consigliere federale tre raccomandazioni politiche per la protezione della popolazione minacciata del Nagorno-Karabakh. Queste sono in linea con la responsabilità internazionale della Svizzera per la promozione del diritto internazionale umanitario e con la sua tradizione in fatto di neutralità.
CSI esorta l’opinione pubblica a manifestare la propria solidarietà con il Nagorno-Karabakh, firmando la petizione rivolta al Consigliere federale Cassis. Si utilizzi per favore questo link (cliccare su «Mostrare il testo dell’appello»).
Christian Solidarity International (CSI) è un’organizzazione umanitaria di ispirazione cristiana, che si impegna a favore della libertà religiosa e la dignità umana. www.www.csi-svizzera.ch