Comunicato stampa | Grande sofferenza in Nagorno-Karabakh – Manifestazione a Berna: bisogna impedire il genocidio!

Il blocco del corridoio di Lachin da parte dell’Azerbaigian sta condannando alla morte per fame la popolazione armena del Nagorno-Karabakh. La Svizzera deve fare molto di più, soprattutto in seno al Consiglio di Sicurezza dell’ONU, per impedire il genocidio. Insieme a diverse organizzazioni per i diritti umani e ad associazioni armene, l’Associazione Svizzera-Armenia (GSA) chiede al Consiglio federale di intervenire con urgenza. Sabato 23 settembre 2023 si terrà a Berna una manifestazione che riunirà politici di diversi partiti.

postazioni militari azere in Nagorno-Karabakh

Prima affamati e poi sotto tiro. Una postazione militare azera, costruita su suolo armeno, è visibile in lontananza. csi

 

Christian Solidarity International (CSI) sostiene la manifestazione che si terrà sabato 23 settembre 2023 dalle 13:30 alle 15:00 in Münsterplatz a Berna. L’Associazione Svizzera-Armenia ha trasmesso il presente comunicato stampa.

Il 2 settembre 1991, in conformità con le norme di diritto internazionale, il Nagorno-Karabakh si è separato dall’Unione Sovietica e quindi dall’Azerbaigian. Tuttavia, non solo il diritto all’autodeterminazione, ma anche il diritto all’esistenza stessa degli armeni nell’enclave azera vengono ignorati. Il blocco del corridoio di Lachin, l’unica via di comunicazione tra Stepanakert e il mondo esterno, è stato imposto dall’Azerbaigian da ormai ben nove mesi, provocando una grave carestia tra gli abitanti del Nagorno-Karabakh.

Le scorte dei 120’000 abitanti dell’enclave sono completamente esaurite. Si registrano già i primi decessi per fame e il numero di aborti spontanei è aumentato drasticamente. Nel capoluogo Stepanakert, farina, gas e diesel sono merce rara, come pure elettricità e medicinali. Il regime di Baku sta sfruttando le rare consegne di aiuti umanitari come mezzo per esercitare pressione psicologica sulla popolazione. La Convenzione ONU sul genocidio identifica questo comportamento come crimine contro l’umanità: siamo sull’orlo del genocidio.

Il Consiglio federale ha atteso fin troppo, fino a quando, cioè, la gente nell’enclave ha iniziato a morire di fame. Resta poco dell’ondata di solidarietà che aveva caratterizzato la Svizzera dopo i primi massacri di armeni sotto l’Impero ottomano. All’epoca, nel 1896, oltre 450’000 svizzeri avevano firmato una petizione per chiedere al Consiglio federale di intervenire. Tuttavia, la solidarietà svizzera è richiesta con urgenza anche oggi.

È ancora possibile bloccare sul nascere il genocidio: il 9 gennaio 2023, la Commissione della politica estera del Consiglio degli Stati (CPE-S) ha chiesto al Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) di presentare al Consiglio di sicurezza una proposta per la creazione di un ponte aereo umanitario tra Erevan e Stepanakert sotto l’egida dell’ONU. Ma il silenzio che ne è seguito è assordante e mortale.

Invitiamo tutti a partecipare alla manifestazione che si terrà sabato 23 settembre 2023 dalle 13.30 alle 15.00 a Berna (Münsterplatz). Flyer

Comunicato stampa (PDF)

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