Paese: Iran
Data d’incarcerazione: 22 luglio 2018
Data di rilascio: 26 febbraio 2023
2023
26 febbraio | Yousef viene rilasciato in occasione di un’amnistia generale in onore del 44° anniversario della Rivoluzione islamica. All’inizio di febbraio erano stati rilasciati anche altri due convertiti cristiani, Zaman (Saheb) Fadaei e Hadi (Muslim) Rahimi.
Aprile | Nadarkhani ottiene un permesso temporaneo di due settimane dopo essersi ammalato di Covid. Deve poi tornare in carcere per continuare a scontare la sua pena.
Giugno | A seguito di un nuovo processo, la sua pena viene ridotta a sei anni.
Settembre | Inizia uno sciopero della fame, che durerà tre settimane, per protestare contro il rifiuto delle autorità di permettere ai suoi figli di continuare gli studi.
22 luglio | Nadarkhani viene nuovamente arrestato e portato nella prigione di Evin a Teheran insieme ad altri cristiani. Una decina di poliziotti si sono recati a casa del Pastore e hanno picchiato il figlio che aveva aperto loro la porta. I poliziotti hanno usato contro di loro un Taser anche se essi non avevano opposto resistenza.
6 luglio | Insieme ad altri tre musulmani convertiti alla fede cristiana, Nadarkhani viene condannato a dieci anni di reclusione, in particolare per aver fondato delle chiese domestiche.
7 gennaio | Nadarkhani viene rilasciato di prigione anzitempo.
8 settembre | Nadarkhani viene rilasciato, molto probabilmente anche grazie alle pressioni internazionali. I giudici lo assolvono dall’accusa di apostasia, ma lo condannano per evangelizzazione. La pena di morte viene commutata in una condanna a tre anni di carcere, che il Pastore inizia a scontare il 25 dicembre 2012.
La Corte Suprema conferma la sentenza del 2010.
Nadarkhani viene condannato a morte per aver rinunciato all’Islam.
13 ottobre | Nadarkhani viene nuovamente arrestato mentre chiede la registrazione della sua chiesa.
Dicembre | Le autorità arrestano il Pastore Yousef Nadarkhani con l’accusa di “apostasia” e “evangelizzazione”. Due settimane dopo lo rilasciano.